Un classico caso di perdita dei capelli nelle donne: un giorno, guardandoti allo specchio, noti una zona piuttosto ampia di cuoio capelluto che spunta da quella che una volta era la tua folta capigliatura e, magari, inizi a trovare ciuffi di capelli alquanto allarmanti pulendo lo scarico della doccia.
Questi sono solo alcuni dei sintomi più o meno gravi della perdita dei capelli nelle donne: vediamo di seguito come è possibile porvi rimedio.
Indice
Cause della perdita dei capelli nelle donne
Alcune cause della perdita dei capelli nelle donne sono:
- Eccessivo utilizzo di spazzola e phone
- Uno squilibrio della tiroide
- Livelli bassi di ferro e vitamina D: fate sempre un controllo dal vostro medico e assumete degli integratori se necessario.
- Farmaci: l’assunzione della pillola anticoncezionale, dei farmaci per l’ipertensione, di steroidi o di antidepressivi può agevolare il verificarsi di una perdita temporanea dei capelli nelle donne.
- Significativa perdita di peso
- Cambiamenti ormonali dopo la gravidanza o durante la menopausa
- Un evento traumatico, come una malattia, un intervento chirurgico o un lutto in famiglia
Dopo i 50 anni, circa il 40% delle donne mostra segni di perdita dei capelli (alopecia androgenetica), una condizione genetica dove i follicoli piliferi gradualmente si restringono e diventano meno attivi, costringendo i capelli a diventare più esili e sfibrati e causando quindi una temporanea perdita dei capelli nelle donne.
Anche il calo dei livelli di estrogeni e i sintomi della menopausa possono svolgere un ruolo importante nella perdita dei capelli nelle donne.
Molte donne passano attraverso il cosiddetto telogen effluvium, ovvero la perdita temporanea di capelli dovuta a stress, malattie, carenze nutrizionali o cambiamenti ormonali.
Per questo tipo di problema, in cui i capelli tendono a cadere a ciocche, la soluzione migliore potrebbe essere quella di cambiare le abitudini alimentari concentrandosi su una dieta più equilibrata e migliorare la qualità del sonno.
Quali sono i rimedi?
Qualora si decida di rivolgersi ad un medico per testare un trattamento contro la perdita dei capelli, le strade da seguire possono essere tante.
Creme
Nel 2014, la FDA ha approvato la versione femminile della crema contro la caduta dei capelli Rogaine al minoxidil (prodotto per cui non è necessaria la prescrizione medica).
Originariamente utilizzato come un farmaco per l’ipertensione, il minoxidil dilata i vasi sanguigni contribuendo a stimolare e nutrire i follicoli piliferi.
La nuova schiuma al minoxidil Rogaine per donne con formula al 5% deve essere applicato una volta al giorno.
Farmaci
Il principale responsabile della perdita dei capelli nelle donne è il diidrotestosterone (DHT), un derivato del testosterone, un ormone maschile.
Quando il diidrosterone entra dentro i follicoli piliferi, essi si danneggiano.
Per cercare di ovviare a questo problema, viene utilizzato, tra gli altri, il farmaco Finasteride (Propecia), un composto che mira a ridurre i livelli di DHT.
In ogni caso, c’è da sottolineare che generalmente i medici consigliano alle donne in età fertile di non assumere questo farmaco.
I dispositivi laser
La FDA ha approvato il primo pettine laser nel 2007. Da allora, il pettine è stato affiancato da cappucci, caschi e spazzole al laser il cui costo varia da 300 a 700 dollari.
Uno studio condotto nel 2014 su 128 uomini e 141 donne ha dimostrato come coloro che avevano usato un pettine laser tre volte alla settimana, per 26 settimane, avessero verificato un ispessimento dei capelli.
La terapia piastrinica (PRP)
La terapia piastrinica, ovvero un concentrato di plasma ricco di piastrine, dal 2008 è diventata popolare tra le giovani donne che sofforno di perdita dei capelli: essa è considerata una terapia alternativa per quelle persone che non possono assumere certi farmaci o che non presentano i requisiti per sottoporsi ad un intervento di trapianto dei capelli.
La ricerca effettuata su questo tipo di procedura è ancora piuttosto scarsa e ogni trattamento arriva a costare anche 1500 dollari. L’efficacia del PRP, dunque, è ancora tutta da verificare.